mercoledì 8 giugno 2011

civili per civili

In molti posti d'Italia questo non sarebbe possibile.
Ma ve lo immaginate? Un contenitore di bustine di plastica per raccogliere le "fatte" (non ho mai davvero capito perchè gli scienziati le chiamino così, anche se un paio di idee in merito ce le avrei) quando si porta a spasso il cane sulla spiaggia.
Innanzitutto, dopo cinque minuti le bustine sarebbero finite. Un po' usate per i gavettoni (ricordatevi.... questa struttura sta a tre passi dal mare!), un po' lasciate cadere a terra, tanto per il gusto di vandalizzare la cosa pubblica), un po' finite in mare a simular meduse.
Per non parlare, poi, della delicata struttura in metallo, che cederebbe presto sotto i colpi di un bastone o di un piede scarponato.
A Roma, poi, le obiezioni alla collocazione di un oggetto del genere sarebbero molteplici. Ad esempio: "Anvedi, ahò..... se c'hai un cane te lo devi da ricordà da solo, de portà la bbbbusta" (a Roma amiamo abbondare, con le consonanti, forse per contrappunto a tutte le lettere che ci mangiamo, anzi, magnamo); ma anche: "ma che stai a ddì! Se er cane la fa sulla spiaggia... è tutta natura, se lascia llà, se bbbbbiodegrada!". Salvo poi brontolare pesantemente se, camminando, se ne pista una.
Tutto questo senza un vero perchè, solo per stupidità. Da queste parti, i casi sono due: o la madre degli stupidi sta più attenta.... o ci sono altre cose che gli stupidi amano fare. E chiamali stupidi....

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