domenica 15 novembre 2009

i mercatini di Natale





E' iniziata. Ufficialmente. E' cominciata la bagarre di Natale. Qui, almeno, non c'è il problema di vedere trasformata una festa religiosa in un delirio commerciale: qui c'è solo il secondo.


Per cui, via alle lucine, alle decorazioni, ai festoni..... e ai mercatini.


Ogni città ne ha almeno uno; chi può lo colloca nella zona più antica, nella vecchia piazza o in un mulino storico (si, perchè anche qui c'erano i mulini, anche se sono meno famosi di quelli olandesi), chi non può si accontenta di allestire il centro sportivo.

Decorazioni, bambolette col tipico cappello rosso da gnomo, faccette buffe e bruttarelle, come le streghe simpatiche e pasticcione di certe favole, cartoline fatte a mano, candele e palle di vetro dipinte in modo più o meno artistico, accanto agli immancabili piatti di Natale (quelli blu della Royal Copenhagen) e a qualche altro ninnolo. C'era di tutto.
Non a caso, il Natale è il momento "hygge" per eccellenza, ossia quello in cui si può stare in casa, con gli amici, a chiacchierare, alla luce delle candele e al caldo del camino (o di un bicchiere di quello buono, a seconda dei gusti e della struttura della casa), felici di assaporare il gusto delle piccole cose belle.
I danesi sono convinti che questo senso "hygge" (parola della quale non c'è una traduzione univoca, vuol dire un'assenza di perturbazioni dell'animo, una discesa nella serenità pacata) della vita non possa essere provato da noi mediterranei. Anzi, affermano con un po' di sdegno e di velato orrore: "provate a sentirvi hygge con un pavimento di marmo: è impossibile!"
Difficile spiegare loro che basta un bel tappeto.... :)

1 commento:

  1. secondo me hanno ragione i danesi:il tappeto prima o poi finisce e lascia spazio al freddo marmo tanto poco hygge!

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