Il diciassette ci saranno le elezioni comunali, qui a Middelfart e anche nel comune di fronte, a Fredericia.
Di martedi, non durante il finesettimana. Perchè, probabilmente, non c'è bisogno di "invogliare i cittadini" a rimandare la gita al mare per andare a votare. E' un diritto, ma anche un dovere. E qui i doveri li sentono proprio tanto.
La via principale di Middelfart è costellata di manifesti: uno per lampione. Innanzitutto, colpisce la "sobrietà" di questa campagna elettorale - almeno, sobrietà visiva, perchè non sono ancora in grado di ascoltare una "tribuna elettorale", ammesso che ci sia, e di comprendere se si insultano di santa ragione. Così a occhio, comunque, direi di no. Sta male, non si fa.
Da noi, ogni schieramento si serve di slogan altisonanti, scritti sotto al viso del candidato oppure, addirittura, a pieno manifesto, specialmente quando si tratta di sottolineare presunti errori degli altri colori. Qui, c'è solo il viso, lo schieramento e.... udite, udite..... l'indirizzo di posta elettronica del candidato!!!!! Anche in questo caso, non posso garantire che risponda a qualunque mail riceva, non ho provato a scrivere, ma..... mi sembra alquanto probabile che una cortese risposta sarebbe arrivata anche a me.
Che dire, poi, delle schede elettorali? Al diavolo tutto il dibattito sul diritto al voto per gli immigrati, dopo quanti anni e dopo un numero imprecisato di salti mortali: se esisti per il comune, ossia se lavori qui ed hai il tuo "code number" (una tesserina universale che ti dà, tra l'altro, diritto alle cure mediche, anche se a pagamento, e all'ingresso in biblioteca), puoi votare. Anche se non la richiedi, ti viene recapitata a casa la scheda elettorale. Se non è civiltà questa...
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