venerdì 30 luglio 2010

mito italia


Ve l'ho già detto. Venite in Danimarca, e dite che siete italiani: vi vedrete trattare da principi (da regine, quello, no... loro la regina ce l'hanno davvero, e la amano moltissimo, non tratterebbero nessuno allo stesso modo!
Se vi sentono parlare italiano - e, state tranquilli, vi riconosceranno subito, perchè non c'è danese che non conosca almeno un paio di parole del belpaese, fossero anche "buonasera signorina" oppure "io parlo italiano", per non parlare di quanti addirittura l'italiano lo studiano - vi sorrideranno, e vi racconteranno dei posti bellissimi che hanno visitato (peccato che, per la maggior parte, si tratti solo di località toscane.... assolutamente meritevoli, ma affiancabili da innumerevoli altri luoghi splendidi, ma molti danesi sembrano non saperlo ancora).
Qui l'Italia è nel cuore di tutti, e non solo - anche se soprattutto - per il clima ed il cibo. Facile, se si deve promozionare un prodotto, associargli l'idea di "italiano". Tanto per fare un esempio: la catena di fast-food Sunset Boulevard ha, per quest'estate, creato il panino esotico... col gusto italiano (peccato, però, che tra gli ingredienti ci fossero avocado, chili ed altre primizie tropicali! Il cuoco sarà stato anche bravo, ma da bocciare, in geografia!).
Ieri c'è stata la "notte bianca dall'atmosfera italiana". Negozi aperti fino alle dieci (normalmente, dal lunedi al venerdi chiudono tutti alle cinque e mezza, tranne i supermercati, che restano aperti fino alle otto... mentre il sabato all'una è già tutto irrimediabilmente chiuso), "colori italiani" (ossia.. ogni negozio ha esposto delle bandierine italiane in vetrina) e musica nostrana. Da queste parti ancora cantano "sarà perchè ti amo" dei Ricchi e Poveri, l'ho sentita anche l'altra notte provenire dal karaoke di fronte casa.... ma ieri l'hanno "svecchiata" associandola a canzoni come Marina, Tu sei l'unica donna per me e L'Italiano....
Meno male che gli aerei low-cost che partono da Billund in direzione Italia sono sempre pieni, e quindi sono in molti a rendersi conto che - peccato o per fortuna - non siamo rimasti agli anni Settanta!

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